IL TEMPO DELL’AVVENTO E DELL’ATTESA

In questo tempo di Avvento saranno valorizzati i tre segni liturgici che accompagnano il Sinodo diocesano.

  1. L’ingresso del Libro dei Vangeli e la sua intronizzazione indicano che ogni nostra ricerca è sempre anticipata dall’irrompere di Gesù Cristo nella storia. Il segno allora avvenga in modo solenne, se possibile venga accompagnato dall’incenso e gli venga dato il giusto risalto attraverso un breve momento di silenzio e adorazione in cui tutti gli sguardi siano rivolti al libro, Cristo che parla al suo popolo. L’azione umana trova corrispondenza effettiva ed efficace nell’azione di Cristo, davvero presente, colui che cammina con noi e ci dona la Parola di vita! Il segno comunica, non è necessario spiegarlo e parla in modo eloquente quanto più è vissuto in modo quasi “passivo” con lo stupore di un incontro sempre inedito che ci viene dall’Alto.
  2. La raccolta delle offerte per le necessità della parrocchia e dei poveri dice che l’amore di Dio che ci è donato in sovrabbondanza nell’Eucaristia, abilita e sostiene l’amore tra di noi e in particolare per chi è più fragile. Per rendere eloquente questo gesto è necessario, con i mezzi e nelle sedi opportune, far conoscere la situazione economica della parrocchia attraverso la presentazione del bilancio e le necessità dei poveri per i quali è bene in modo trasparente dichiarare quale percentuale della colletta è a loro riservata e quali sono le modalità di incontro con gli ultimi che la parrocchia mette in atto. Anche questo gesto assume tutta la sua chiarezza simbolica se è ripetuto ogni domenica, se diventa una permanente modalità di celebrare. È maggiormente efficace se le offerte raccolte sono portate in processione insieme al pane e al vino. Anche questo gesto, una volta entrato nella normalità celebrativa, non avrà più bisogno di essere spiegato, parlerà da solo. In questo tempo si viva una particolare attenzione per l’attività del Centro di Ascolto vicariale in modo che sia percepita l’importanza di questo strumento da tutte le parrocchie del vicariato e che, come da tradizione consolidata, si destinino a questo servizio tutte le offerte raccolte nella terza domenica di Avvento, “la domenica della carità”. Sia anche particolarmente riconosciuto e apprezzato il servizio degli operatori del Centro di Ascolto vicariale e si trovino occasioni in cui conoscerne l’azione e il metodo di lavoro attraverso il racconto dell’esperienza.
  1. L’invio dell’Eucaristia agli infermi, portata dai Ministri straordinari della Comunione mostra che la Chiesa è una sola cosa con tutte le sue membra, che nessuno è escluso da questa comunione, che il corpo della Chiesa non è disgiunto da chi non può essere presente alla celebrazione dell’Eucaristia perché vive una condizione di sofferenza e malattia. E poiché il Signore costruisce il suo Regno attraverso il mistero della croce e della risurrezione, crediamo profondamente che queste membra, partecipi della croce di Gesù, sono in modo evidente il fermento, il chicco di frumento, il sale, la luce del mondo! Ora questo gesto si manifesta in modo evidente se i ministri della Comunione ricevono il pane consacrato prima della benedizione finale della Messa e subito si incamminano verso le case delle persone a cui sono inviati, a significare che la celebrazione non è conclusa senza la comunione di queste presenze preziose.

Un altro aspetto da valorizzare è vivere l’Avvento in famiglia, curando di poter pregare in famiglia in un momento della giornata individuato insieme, meglio se di fronte ad uno spazio appositamente allestito che ricordi la dimensione spirituale, l’angolo bello. Ci sembra che questa modalità, che abbiamo scelto in tempo di pandemia, possa diventare un permanente modo di esprimere una dimensione familiare della fede, per cogliere la presenza del Signore nello scorrere dei giorni e del tempo.